REGGIA DI CASERTA
Il Palazzo Reale più grande al mondo.
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||| IL PALAZZO REALE
Superficie: 47.000 mq. Stanze: 1200 Finestre: 1742 Scale: 34 Camini: 1026
Superficie: 47.000 mq. Stanze: 1200 Finestre: 1742 Scale: 34 Camini: 1026
UN'OPERA FARAONICA!!!
La Reggia di Caserta
INFORMAZIONI GENERALI
La Reggia di Caserta e quella di Versailles hanno un filo sottile che le unisce. La grande residenza reale francese era stata ultimata quasi 70 anni prima, quando Carlo di Borbone re di Napoli, decise di costruire la sua nuova reggia. Era il 1751 ed il sovrano che sarebbe poi diventato Carlo III di Spagna scelse l'area casertana, posta a 20 km da Napoli (proprio come Versailles da Parigi). Egli ritenne il luogo molto adatto, oltre che per l'ottimo clima anche perchè la dimora sarebbe stata più sicura rispetto a Napoli. Inoltre, come la reggia francese, anche quella partenopea avrebbe avuto un'identità barocca. La Reggia di Caserta è stata infatti l'ultima splendida opera barocca in Italia.
Reggia di Caserta, architetto
Dopo il rifiuto per motivi di salute di Nicola Salvi (artefice della fontana di Trevi a Roma), l'incarico fu affidato all'ottimo architetto napoletano di origini olandesi Luigi Vanvitelli, che stava lavorando al restauro della Basilica di Loreto. Fu lui a disegnare il progetto della reggia, ottenendo immediatamente il consenso di re Carlo. Purtroppo, il Vanvitelli morì nel 1773 e non riuscì a vedere completata la sua opera, i cui lavori furono ultimati dal figlio Carlo.
Reggia di Caserta, costruzione
I primi lavori di costruzione del palazzo reale iniziarono il 20 gennaio 1752, giorno del compleanno del re. Si conclusero svariati decenni più tardi (e senza la costruzione della cupola e delle torri perimetrali), dopo una spesa complessiva di quasi 8.800.000 ducati: oggi sarebbero più di 300 miliardi di euro! Per i lavori più pesanti fu utilizzata manodopera nordafricana, i cosiddetti barbareschi.
La Reggia di Caserta ha un'estensione complessiva di 47.000 mq, è di gran lunga la residenza reale più grande al mondo.
La Reggia di Caserta ha un'estensione complessiva di 47.000 mq, è di gran lunga la residenza reale più grande al mondo.
Reggia di Caserta, stanze
Sono oltre 1200 le stanze che compongono la Reggia di Caserta. Di notte lo spettacolo è garantito dalle luci che filtrano dalle 1742 finestre, tutte disposte secondo un ordine preciso.
Reggio di Caserta, interni
Gli interni sono un omaggio al lusso, allo sfarzo ed all'eleganza. I migliori artisti del regno furono chiamati a collaborare alla realizzazione dell'opera. Uno degli interni più belli della Reggia di Caserta, la Cappella Palatina, fu realizzato e decorato personalmente dal Vanvitelli. Meraviglioso anche il Teatro di Corte, autentico gioiello dell'architettura del XVIII secolo al quale si sono ispirati gli architetti dei migliori teatri d'Europa.
CURIOSITA' :
Uno degli aneddoti più noti legati alla Reggia di Caserta è quello relativo alla catalogazione degli oggetti da parte dei funzionari piemontesi dopo l'annessione del Regno delle Due Sicilie, avvenuta nel 1861. Di fronte ad un oggetto mai visto (e utilizzato) prima, un ufficiale sabaudo annotò: «Strano oggetto sconosciuto a forma di chitarra». Era il bidet.
IL PARCO DELLA REGGIA
INFORMAZIONI GENERALI
Il Parco della Reggia di Caserta non è quello ideato dall’Architetto Luigi Vanvitelli;
le condizioni economiche del regno all’epoca dell’ultimazione dei lavori, imposero delle semplificazioni che alla fine si risolsero a vantaggio di un più vivace rilievo del motivo principale della composizione, ossia, la cascata ed i bacini le si stendono davanti.
le condizioni economiche del regno all’epoca dell’ultimazione dei lavori, imposero delle semplificazioni che alla fine si risolsero a vantaggio di un più vivace rilievo del motivo principale della composizione, ossia, la cascata ed i bacini le si stendono davanti.
Al concetto di giardino, fatto di viali distesi a perdita d’occhio con sfondo di campagne lontane, praterie circondate da boschetti con specchi d’acqua, si sostituì quello del parco che divenne una delle espressioni più significative dell’arte barocca.
Il parco di Caserta è l’ultimo esemplare di queste grandiose concezioni spaziali, create tra il Seicento e il Settecento, quando il concetto della regalità si manifestò sotto le più solenni forme esteriori.
Vanvitelli fu sicuramente influenzato dalle realizzazioni di parchi fatte in tutta Europa, tra cui anche Versailles; tuttavia, più che il ricordo degli esempi europei, prevalse lo studio del terreno e la visione chiara delle possibilità che offriva un paesaggio aperto a mezzogiorno verso il mare, chiuso a nord da un semicerchio di colline e ricco di una vegetazione lussureggiante.
Il parco della Reggia di Caserta si stende quindi dietro il palazzo, ridotto ad una semplice striscia di terreno, che a rampe successive porta fino ai piedi della cascata dove si alza il colle di Briano dove la folta vegetazione sembra continuare l’opera del Vanvitelli.
Il progetto iniziale prevedeva un parterre diviso in aiuole fiorite, con larghi disegni ornamentali a volute, a conchiglie, a nastri intrecciati, oltre a grandi vasche, fontane e balaustre che avrebbero aggiunto la grazia e il fasto tipico del Settecento.
A tutto ciò fu sostituito un semplice prato che comunque restituisce in pieno la maestosità del palazzo.
Tutti i viali aperti nel bosco conducono alla Castelluccia, luogo di svago del giovane Re.
CURIOSITA' :
C’è una cosa che rende il parco della Reggia di Caserta un qualcosa di unico al mondo: la via dell’acqua. Si tratta di un vasto e complesso sistema di vasche, fontane e canali sotterranei, il tutto realizzato per ricreare un effetto scenografico di assoluto prestigio. L’acqua di suddetta via proviene dal maestoso acquedotto Carolino, che alimenta giorno e notte circa 3 km di vere e proprie opere d’arte.
L'acquedotto è lungo 40
chilometri, per portare l’acqua al parco attraversa
cinque montagne e tre fiumi!
IL GIARDINO INGLESE
INFORMAZIONI GENERALI
Un giardino di paesaggio per la Reggia di Caserta
Alla fine del vialone centrale, conosciuto anche come via dell’acqua, ci si imbatte nella Fontana di Diana e Atteone. Sulla destra, lasciandosi il palazzo alle spalle, si cela il Giardino inglese. Un piccolo parco dentro il parco, protetto da un’elegante cancello e da un lungo muro che ne delimita il perimetro. Al suo interno diverse stradine si perdono tra piante e fiori provenienti da ogni parte del mondo, proiettando il visitatore in un viaggio di colori e profumi. Ma chi è l’autore di tutto questo?
A progettare il Giardino inglese fu Carlo Vanvitelli, figlio dell’architetto della Reggia, e il giardiniere britannico John Andrew Graefer. Entrambi agirono su volontà della regina Maria Carolina, desiderosa di realizzare un qualcosa che superasse la bellezza del Petit Trianon, il parco della Reggia di Versailles e motivo di vanto di sua sorella Maria Antonietta. Ecco quindi la creazione di un giardino in cui paesaggio era la parola chiave. I lavori iniziarono nel 1785 ed in pochi anni furono realizzati stagni, torrenti, colline e laghetti, coprendo una superficie totale di circa 24 ettari. Il tutto alimentato dall’Acquedotto Carolino, che garantiva un rifornimento costante di acqua pura e fresca. Oltre alle bellezze naturali, seguendo la moda inglese che stava diffondendosi in tutta Europa, il giardino fu arricchito con vari elementi architettonici: piccoli angoli per riposarsi durante il tour e serre per lo studio e la conservazione di alcune piante rarissime.
Tra piante, fiori e rovine: viaggio nel Giardino inglese
Tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento la corrente del Neoclassicismo influenzava gran parte degli artisti in tutta Europa. Ne è un chiaro esempio la Reggia di Caserta, realizzata in pieno stile barocco e neoclassico. Anche il Giardino inglese subì il fascino dei fasti di un tempo, grazie soprattutto all’influenza degli scavi di Pompei ed Ercolano iniziati pochi decenni prima e finanziati proprio dai Borbone. Alcuni di quei ritrovamenti furono collocati all’interno del giardino stesso, come la stupenda sezione del Criptoportico. Si tratta di un ninfeo circolare in cui è possibile ammirare diverse opere recuperate dagli scavi romani. Un piccolo stagno occupa la parte centrale, in cui è adagiata – sopra una roccia – la statua di Venere realizzata da Tommaso Solari.
Poco distante è possibile perdersi nel Boschetto del labirinto. Piante e fiori di ogni genere circondano un suggestivo stagno di ninfee. Al suo interno svettano due piccole isole: una caratterizzata da un piccolo padiglione che offre riparo alle anatre, l’altra con i resti di un antico tempio romano a farsi largo tra la vegetazione.
Esemplari botanici da ogni parte del mondo
I tanti viali si perdono nel verde del Giardino inglese, portando il visitatore a scoprire le meraviglie di Madre Natura. Girato l’angolo è possibile ritrovarsi in una piccola foresta di bambù. Non molto lontano altre specie asiatiche colorano il paesaggio, come la prima pianta di Camelia Japonica arrivata in Europa su volontà della regina stessa.
Per curare tutto questo, Graefer fece costruire una serra ed una palazzina all’interno del complesso. In questa struttura a due piani, il britannico poteva monitorare lo stato delle piante e studiarle. Proprio durante la sua permanenza alla corte borbonica, Graefer realizzò parte del suo Catalogo descrittivo di oltre millecento Specie e Varietà di Piante Erbacee e Perenni.
Per curare tutto questo, Graefer fece costruire una serra ed una palazzina all’interno del complesso. In questa struttura a due piani, il britannico poteva monitorare lo stato delle piante e studiarle. Proprio durante la sua permanenza alla corte borbonica, Graefer realizzò parte del suo Catalogo descrittivo di oltre millecento Specie e Varietà di Piante Erbacee e Perenni.
Nel XIX secolo Giovanni Gussone e Achille Terracciano, due illustri botanici del periodo, si presero cura del Giardino inglese, rinominandolo Real Orto Botanico di Caserta. Qui continuarono gli studi e l’osservazione delle migliaia di specie botaniche presenti, scongiurando il rischio di abbandono dopo l’Unità d’Italia.
Oggi questo piccolo paradiso è considerato una delle sezioni più prestigiose di tutta la Reggia di Caserta. Migliaia di visitatori si recano qui ogni anno, ammirando indisturbati alberi secolari, fiori dai colori accesi e opere uniche nel loro genere. Uno spettacolo da non perdere, soprattutto con l’inizio della bella stagione.
Oggi questo piccolo paradiso è considerato una delle sezioni più prestigiose di tutta la Reggia di Caserta. Migliaia di visitatori si recano qui ogni anno, ammirando indisturbati alberi secolari, fiori dai colori accesi e opere uniche nel loro genere. Uno spettacolo da non perdere, soprattutto con l’inizio della bella stagione.
CURIOSITA' :
Il Criptoportico
Il Criptoportico è ubicato all’interno del Giardino Inglese della Reggia di Caserta.
Il Criptoportico è un ninfeo, collocato nel Bagno di Venere, costituito da finte rovine di un tempio dorico, volutamente senza tetto, non solo per dare l’impressione di essere davanti ad una rovina del periodo romano, ma anche per consentire la penetrazione della luce e della vegetazione. Contiene colonne, pareti e pavimenti crepati e sconnessi, nicchie con statue romane e affreschi provenienti dagli scavi archeologici di Pompei ed Ercolano e dalla collezione Farnese.
Un'oasi di pace da vedere e godere!
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